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Piramide Alimentare; USDA, 1992.

Il primo a introdurre questo strumento fu il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) nel 1992. Al contrario di quello che molti pensano, i vari piani della piramide non indicano l'importanza degli alimenti, ma la frequenza di consumo. Infatti, alla base abbiamo gli alimenti che dobbiamo consumare in maggiore quantità, mentre man mano che si sale troviamo gli alimenti di cui moderare il consumo.

L'evoluzione delle Piramdi Alimentari

La piramide alimentare è un'illustrazione grafica creata appositamente per dare consigli nutrizionali alla popolazione, mostrando visivamente le indicazioni per una sana alimentazione e le frequenze di assunzione degli alimenti. Nel corso degli anni numerose sono state le Piramidi Alimentari create, pur mantenendo sempre un carattere semplice e intuitivo, tale da renderle di facile comprensione ed utilizzo da parte di tutta la popolazione.

Nel 1994, in seguito allo studio Seven Countries Studies (Studio delle Sette Nazioni) promosso da Ancel Keys, venne descritta per la prima volta l'alimentazione mediterranea come modello nutrizionale. In questa ricerca scientifica 7 popolazioni (Stati Uniti, Italia, Finlandia, Grecia, Yugoslavia, Paesi Bassi e Giappone) furono studiate per analizzare la correlazione fra lo stile di vita (tra cui l'alimentazione) e l'incidenza di morte per malattie cardiovascolari. Dai dati emerse che l'alimentazione mediterranea, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali e pesce, rappresentava il modello ideale per prevenire e combattere le malattie cardiovascolari e di conseguenza venne elaborata la "Mediterranean Food Pyramid" (La Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea) da utilizzare come esempio per tutte le popolazioni mondiali. In seguito, assai numerose furono le elaborazioni e i cambiamenti di questa piramide ad opera del gruppo Oldways Preservation Trust.

 

Nel 2005 venne sviluppata "MyPyramid" (La Mia Piramide) dall'USDA, stravolgendo il modo di rappresentare le Piramidi Alimentari. Infatti, per la prima volta, fu utilizzata una piramide con spicchi verticali, dove le quantità vennero indicate in unità di misura casalinghe (es. un cucchiaino, una tazza, ecc.); fu introdotta l'attività fisica, usando simbolicamente un uomo che sale le scale; e venne creato un sito internet dedicato dove l'utente poteva inserire i propri dati personali (età, sesso, livello di attività fisica, ecc.) e scaricare una piramide alimentare personalizzata alle proprie esigenze e necessità.

La Piramide Alimentare MyPyramid. USDA, 2005

Nel 2010 MyPyramid lascia il posto ad un altro tipo di rappresentazione: “MyPlate” (Il Mio Piatto). L'immagine è costituita da un piatto diviso in 4 parti: vegetali e frutta ne rappresentano la metà, mentre il rimanente è costituito per un quarto da cereali e tuberi, e il resto da fonti proteiche (carni, pesce, uova o legumi). Fuori dal piatto, simbolicamente come bevanda, troviamo i latticini. Si assiste quindi ad un passo in avanti, superando il concetto di porzioni degli alimenti e favorendo una più semplice e intuitiva composizione del piatto. Il messaggio è semplice: la metà del nostro piatto deve essere costituito da frutta e verdura! Inoltre, navigando nel sito dedicato è possibile indagare la propria alimentazione, ottenere consigli nutrizionali ed elaborare un piano 'personalizzato' in base alle proprie esigenze nutrizionali e al livello di attività fisica, focalizzando ancora una volta l'attenzione verso un approccio ad personam dell'alimentazione.

Su questa stessa scia, nel 2011, la Harvard School of Public Health, sulla base dei più recenti studi, elabora 'Healthy Eating Plate" (Il Piatto Sano), uno strumento semplice e intuitivo che illustra come devono essere composti i pasti e fornisce consigli sugli alimenti da preferire per ogni gruppo. Si assiste quindi ad un'evoluzione del "MyPlate" e le modifiche maggiori riguardano: l'introduzione dei cerali integrali, la limitazione del consumo di carne, l'utilizzo di oli vegetali come condimento, la promozione del consumo di acqua e la limitazione a massimo 1-2 porzioni di latte e derivati al giorno. Inoltre, ricompare in questa illustrazione l'invito ad essere più attivi e a praticare attività fisica.

Il Piatto Sano (Healthy Eating Plate. Harvard School of Public Health, 2011)
Il Mio Piatto (MyPlate USDA, 2010)

 

La piramide alimentare più famosa, e certamente una delle prime ad essere stata creata, è quella della dieta mediterranea, già affrontato nelle prima parte di questa pagina. Attualmente, in Italia, le Piramidi Alimentari più diffuse sono quelle elaborate dall'Istituto di Scienze dell'Alimentazione dell'Università di Roma "La Sapienza" e dal Centro Universitario Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee in collaborazione con il Cra-Nut (Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, ex Inran).

L’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza” nel 2005 ha elaborato una Piramide Alimentare dello stile di vita italiano con l’obiettivo di orientare la popolazione verso comportamenti alimentari più salutari, sempre tenendo conto delle abitudini seguite. La piramide si articola in 6 piani, ognuno corrispondente a precise frequenze di assunzione (definite QB, ovvero Quantità Benessere) e porzioni. Alla base abbiamo la frutta e la verdura, al secondo piano i cereali, al terzo gli alimenti proteici (carni, uova, legumi, pesce e salumi), al quarto il latte, i formaggi e i condimenti, e, infine, all'ultimo livello troviamo i dolciumi e le bevande alcoliche.

La Piramide Alimentare Giornaliera

La Piramide Alimentare Giornaliera

La Piramide Alimentare Giornaliera. Istituto di Scienza dell'Alimentazione, Università "la Sapienza" di Roma, 2005.

La Piramide dell'Attività Fisica

La Piramide dell'Attività Fisica

La Piramide dell'Attività Fisica. Istituto di Scienza dell'Alimentazione, Università "la Sapienza" di Roma, 2005.

La Piramide Alimentare Infanzia 1

La Piramide Alimentare Infanzia 1

La Piramide Alimentare dell'Infanzia (1). Istituto di Scienza dell'Alimentazione, Università "la Sapienza" di Roma, 2005.

La Piramide Alimentare Infanzia 2

La Piramide Alimentare Infanzia 2

La Piramide Alimentare dell'Infanzia (2). Istituto di Scienza dell'Alimentazione, Università "la Sapienza" di Roma, 2005.

Alle abitudini alimentari descritte dalla piramide sono state abbinate anche delle abitudini di attività fisica (Piramide dell'attività fisica): non si può parlare di stile di vita sano se non c’è la pratica quotidiana, costante e moderata di un po’ di attività fisica. II principio é: “Più sforzo, meno tempo; meno sforzo, più tempo”, infatti in basso si trovano attività leggere, che richiedono sforzi meno intensi e devono essere praticate più frequentemente durante la settimana, mentre man mano che si sale verso l’alto troviamo attività più intense da svolgere più raramente.

Gli stessi ricercatori hanno anche ideato delle Piramidi Alimentari per l'Infanzia che indicano gli alimenti da consumare, le frequenze giornaliere e settimanali e le porzioni consigliate degli alimenti, differenziando la piramide per lo svezzamento da quella della prima infanzia.

Nel 2009, il Centro Universitario Internazionale di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee ha ideato una Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea Moderna, elaborata in collaborazione con il Cra-Nut. La piramide si rivolge a tutti gli individui di età tra i 18 e i 65 anni e pone alla base l’attività fisica, la convivialità a tavola, l’abitudine di bere acqua e suggerisce di privilegiare il consumo di prodotti locali e di stagione. 

La Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea Moderna. Centro Universitario di Studi sulle Culture Alimentari Mediterranee e Inran

A partire dagli anni Novanta, un gruppo di ricercatori dell'Università di Loma Linda, in California, produsse le prime Linee Guida per vegetariani sintetizzando l'alimentazione in 9 punti essenziali e raggruppandoli in una prima Piramide Alimentare. Ovviamente si tratta di una dieta prettamente a base di alimenti di origine vegetale, ad eccezione del latte e derivati e delle uova. Quest'ultimi esclusi invece nei caso di un'alimentazione vegana, insieme a tutti i prodotti di origine animale, per la quale gli stessi autori consigliano la supplementazione di vitamina B12 (presente unicamente nei prodotti di origine animale). La revisione più recente risale al 2008.

La Piramide Alimentare Vegetariana

La Piramide Alimentare Vegetariana

La Piramide Alimentare Vegetariana. Università di Loma Linda, 2008.

Piramide Vegetariana Nordamericani

Piramide Vegetariana Nordamericani

La Piramide Vegetariana dei Nordamericani. Virgina Messina et al., 2003

La Piramide Vegetariana e Vegana

La Piramide Vegetariana e Vegana

La Piramide Vegetariana e Vegana. Oldways, 2013

Nel 2003 un gruppo di ricerca capeggiato da Virginia Messina propose "Una nuova guida alimentare per vegetariani nordamericani", che a differenza della precedente raggruppa gli alimenti in 5 gruppi principali e aggiunge una colonna che evidenzia per ogni gruppo i cibi maggiormente ricchi di calcio con lo scopo di prevenire possibili carenze..

Recentemente, nel 2013, anche la Oldways ha proposto una nuova versione della Piramide Alimentare per Vegetraiani e Vegani che mantiene l'aspetto della classica piramide e illustra graficamente gli alimenti da consumare ogni giorno. Fornendo inoltre informazioni aggiuntive e consigli facilmente scaricabili dal sito.

Attualmente in Italia non sono state formulate piramidi simili, se non da organizzazioni o enti privati!

Piramide doppia: sana per le persone, sostenibile per l'ambiente

Nel 2010 la Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) ha promosso un nuovo modo di pensare all'alimentazione introducendo anche un'attenzione all'impatto ambientale della nutrizione, dato che è responsabili del 25% dell’impatto ambientale totale. 

Nasce così la Doppia Piramide, dove accanto alla Piramide Alimentare troviamo la Piramide Ambientale rovesciata, con lo scopo di suggerire ai consumatori un’alimentazione che sia equilibrata dal punto di vista nutrizionale e sostenibile per l’ambiente.

Per quanto riguarda l'aspetto ambientale ogni categoria di alimenti è stata valutata in tre punti: emissioni di gas serra (Carbon Footprint, impronta di carbonio), utilizzo delle risorse idriche nel ciclo di produzione (Water Footprint, impronta idrica) e uso del suolo, cioè l’area di superficie per soddisfare i consumi e assorbire i rifiuti (Ecological Footprint, impronta ecologica). E' interessante notare come gli alimenti per i quali è consigliato un consumo maggior consumo generalmente siano anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori (es. frutta e verdura). Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un ridotto consumo hanno anche un maggior impatto sull'ambiente (es. carne). Il concetto suggerito è semplice: gli alimenti per i quali è raccomandato un consumo maggiore, poiché salutari per l'uomo, hanno anche un minore impatto sull'ambiente. La salute umana e la protezione dell’ambiente sono due facce della stessa medaglia che trovano risposta in un semplice modello alimentare sostenibile: la vecchia dieta mediterranea. 

Piramidi dal mondo

Ogni paese ha le sue tradizioni, la sua cultura e il suo patrimonio alimentare. Per questo motivo, ogni stato ha elaborato in modo personale e nel rispetto delle proprie usanze una piramide alimentare che rispecchiasse al meglio la loro identità, pur mantenendo i principi base di una corretta alimentazione.

Le Piramidi Alimentari italiane più recenti

A queste indicazioni si aggiungono le frequenze di consumo giornaliere o settimanali dei vari alimenti, evidenziando l’importanza dell'uso di cereali integrali (quelli raffinati sono all'apice e vanno assunti con moderazione) e dell’olio d’oliva, e promuovendo la riduzione dell'uso gli alimenti di origine animale e dei prodotti caseari.

Le Piramidi vegetariane

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