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Le malattie infettive legate all'alimentazione
Ci sono malattie infettive che possono essere trasmesse al feto con gli alimenti e possono danneggiare la sua salute. Va sottolineato però che il rischio di danni per il nascituro diminuisce nel corso della gravidanza anche se aumenta il rischio di infezione, dal momento che la placenta si assottiglia e diventa una barriera più facile da attraversare.
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Toxoplasmosi. L’agente patogeno è Toxoplasma gondii. È un parassita che ha come ospite definitivo il gatto e l’uomo rappresenta l’ospite intermedio, cioè di passaggio. Circa 2 donne incinte su 1000 vengono infettate per la prima volta dalla toxoplasmosi durante la gravidanza. L’infezione è dovuta alle uova prodotte da Toxoplasma gondii contenute nelle feci dei gatti, le quali, se diffuse da vento e polvere, possono infettare gli alimenti, es. verdure, frutta. Inoltre, queste uova possono essere ingerite con l’erba dagli animali da produzione e finire di conseguenza nella carne. È pertanto possibile contrarre un’infezione sia consumando carne cruda che verdure dell’orto. L’infezione non presenta sintomi particolari pertanto per avere un riscontro dell’infezione occorre un esame del sangue. Il feto può subire gravi lesioni causate da questo agente come malformazioni o la morte in utero. Con il protrarsi della gravidanza aumenta il rischio di trasmissione della malattia ma diminuisce invece la gravità delle eventuali lesioni del feto.
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Listeriosi. La listeriosi è una malattia infettiva che colpisce in particolare i ruminanti (per esempio le mucche), ma può però infettare anche l'uomo. L’agente patogeno è Listeria monocytogenes, un batterio che si trova naturalmente nel: suolo, liquami, acque superficiali da cui il microrganismo può diffondere alla catena alimentare. Gli alimenti che veicolano questo patogeno sono soprattutto latte crudo, formaggi a pasta molle o semidura non pastorizzati, carne cruda, pesce crudo, verdura, ma anche il contatto con animali malati può risultare fatale. Anche in questo caso i sintomi dell'infezione sono aspecifici e danni per il feto possono essere molto gravi fino ad arrivare alla morte. Il problema maggiore di questo batterio è la sua forte resistenza a condizioni sfavorevoli, tanto che è in grado di moltiplicarsi alle basse temperature del frigorifero, resistere al congelamento e all'essiccazione. E' però possibile eliminarlo con i procedimenti di cottura, arrostitura, sterilizzazione e pastorizzazione, per questo il consumo di alimenti cotti protegge dalla sua infezione.
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Salmonellosi. Le infezioni da salmonella si distinguono in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle febbri enteriche in genere) e in forme non tifoidee (S. typhimurium e la S. enteritidis, responsabili di forme cliniche a prevalente manifestazione gastroenterica. Quest'ultime sono responsabili di oltre il 50% di tutte le infezioni gastrointestinali e, quindi, una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. La gravità dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie o infezioni a carico per esempio di ossa e meningi). L’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle. Gli alimenti contaminati rappresentano uno dei veicoli più importanti di diffusione dell’infezione nell'uomo. Sono da considerarsi alimenti a rischio: uova crude (o poco cotte), latte crudo e derivati (compreso il latte in polvere), carne cruda e derivati, salse e condimenti per insalate, preparati per dolci, creme, gelato artigianale e commerciale, frutta e verdura contaminate durante il taglio. Veicoli dell’infezione sono anche superfici e utensili, e qualsiasi alimento manipolato da persone infette con scarsa attenzione all'igiene personale.


Norme igieniche e precauzioni in gravidanza
Fonti aggiornate ad ottobre 2015:
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Consigli speciali per persone speciali. Linee Guida INRAN, 2014;
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Bambini e Bambine del mondo. Guida per le famiglie. Candelaria e Ministero della Salute;
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SaPeRiDoc (Centro di documentazione sulla salute perinatale, riproduttiva e sessuale);
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Gravidanza fisiologica. Linea Guida, Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, 2011;
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Lavarsi molto spesso le mani, soprattutto prima di mangiare, dopo aver toccato carne o pesce crudo o verdura molto sporca;
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Riparare i cibi dagli insetti (soprattutto in estate) e conservarli in contenitori chiusi in frigorifero;
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Non mangiare cibi di cui non si conosce la provenienza;
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Se ti piace fare giardinaggio o se vieni a contatto con piante e terriccio, cerca di indossare sempre guanti di gomma e di lavarti successivamente molto bene le mani controllando che non ci siano residui di terra sotto le unghie (nel caso aiutati con uno spazzolino/spazzola per rimuovere i residui);
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Se hai gatti o altri animali in casa cerca di limitare al minimo i contatti, lavandoti sempre molto bene le mani dopo averli accarezzati. Inoltre, dovrà essere un’altra persona a pulire la lettiera;
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Evita il contatto con bambini o con i parenti di bambini che hanno appena avuto malattie infantili, soprattutto se tu stessa non le hai ancora contratte;
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Bevi molta acqua, come già consigliato nella parte dedicata alla alimentazione, ciò ti permetterà di prevenire le infezioni delle vie urinarie, che sono più frequenti in gravidanza.