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L'alimentazione del celiaco
Cosa fare in caso di celiachia
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Segui un'alimentazione varia ed equilibrata
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Fai attenzione alle contaminazioni crociate durante la preparazione e il consumo degli alimenti
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Scegli materie prime senza glutine e leggi attentamente le etichette degli alimenti
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​Consuma preferibilmente alimenti con la spiga barrata o il marchio del Ministero della Salute
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Leggi attentamente la composizione dei medicinali, degli integratori e dei prodotti erboristici che possono contenere farine o derivati come eccipienti
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Informati sempre sui ristoratori quando mangi fuori casa e avvertili nel momento della prenotazione (AIC Alimentazione Fuori Casa)
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Cerca di consumare cibi prodotti in casa, invece che alimenti industriali e/o confezionati ricchi di grassi, zuccheri, conservanti e additivi
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Mantieniti attivo e fai sport
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Controlla il tuo peso e lo stato di salute
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Per qualsiasi dubbio rivolgiti a personale esperto e consulta il sito dell'AIC.
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L'alimentazione del celiaco prevede l'eliminazione di tutti i prodotti contenenti glutine, in gran parte costituiti da cereali e derivati. Di per se non rappresenta una grande limitazione, ma richiede attenzione da parte del consumatore in quanto il glutine può trovarsi come additivo o addensante in alcuni prodotti industriali. Ovviamente se i prodotti potenzialmente a rischio espongono il marchio con la spiga barrata o la dicitura senza glutine possono essere consumati tranquillamente.
L’alimentazione senza glutine non è, come potrebbe sembrare, limitativa o povera, ma richiede solo una particolare attenzione nella scelta dei carboidrati che devono sostituire i cereali vietati. Scelta che non deve ricadere esclusivamente sulla gamma di prodotti senza glutine disponibili sul mercato, ma preferibilmente sui cereali naturalmente senza glutine come riso, mais o patate.
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Oggi, in Italia e nel mondo, i prodotti definibili “senza glutine”, e che possono utilizzare tale dicitura per classificarsi come tali, sono quelli con contenuto di glutine inferiore a 20 ppm (parti per milione) di glutine. L’utilizzo di tali prodotti garantisce il celiaco, anche per consumi giornalieri quantitativamente elevati di tali prodotti.
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Nel dettaglio ecco una serie di alimenti concessi, vietati e a rischio (alimenti che potrebbero contenere glutine in quantità superiore ai 20 ppm o a rischio di contaminazione e per i quali è necessario conoscere e controllare l’ingredientistica ed i processi di lavorazione. L'AIC consiglia il consumo di questi alimenti se presenti in Prontuario o riportanti la dicitura «senza glutine»). Consulta qui la lista completa!
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Il Servizio Sanitario Nazionale eroga gratuitamente gli alimenti dietetici privi di glutine (Lista per prodotto). I tetti di spesa sono suddivisi per fasce di età e sesso e vengono periodicamente aggiornati. È stato istituito inoltre un Registro Nazionale dei prodotti dietoterapeutici erogabili gratuitamente, facilmente identificabili grazie al logo che le aziende possono apporre sulle confezioni .
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L'avena è tossica?
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Si tratta di una questione ancora oggetto di studi e ricerche, in particolare per identificare le specifiche varietà di avena maggiormente adatte ai celiaci. Pertanto, l'AIC suggerisce il consumo di avena solo per quei prodotti presenti nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine del Ministero della Salute, che garantisce sull'idoneità dell’avena impiegata. Inoltre, viene consigliata tale introduzione solo in pazienti in completa remissione e che stiano seguendo una dieta senza glutine che abbia escluso anche l’avena. Per questo è bene escluderla inizialmente come misura preventiva.
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La contaminazione crociata

Concessi
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Cereali e derivati: Riso, Mais, Grano saraceno, Miglio, Quinoa, Amaranto, Sorgo, Manioca, Teff;
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Zucchero, Miele e Futtosio;
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Radice di liquirizia;
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Carne, uova, pesce, molluschi e crostacei al naturale o conservati (es. affumicati, sott'olio, ma senza additivi);
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Prosciutto crudo;
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Lardo di colonnata e IGP e Lardo d'Arnad DOP;
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Latte pastorizzato senza aggiunta di aromi o addensanti;
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Yogurt bianco o greco bianco senza aggiunta di aromi e addensanti;
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Formaggi freschi e stagionati;
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Panna fresca;
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Verdura, tal quale fresca o conservata (es. congelata, in salamoia, sott'olio);
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Funghi freschi o conservati tal quali;
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Tuberi (es. patate);
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Legumi freschi o conservati tal quali;
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Frutta fresca e surgelata tal quale;
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Frutta secca oleosa e disidratata (non infarinata);
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Frutta sciroppata;
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Acqua, caffè, tè, tisane, infusi, camomilla al naturale;
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Vino, spumante;
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Distillati alcolici non addizioati con aromi o altre sostanze;
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Burro, burro di cacao, strutto;
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Oli vegetali;
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Aceto di vino, di mele e balsamico DOP;
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Lievito di birra;
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Passata di pomodoro, pomodoro pelati e concentrati;
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Sale, pepe, zafferano e spezie/erbe aromatiche tal quali;
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Semi tal quali (es. canapa, girasole, zucca, lino)
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A Rischio
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Prodotti derivati dai cereali concessi (es. zuppe, farine, malto, amido, prodotti da forno, prodotti confezionati;
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Avena;
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Cioccolato, Caramelle, Canditi, Confetti, Gelatine, Chewing-gum;
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Creme spalmabili, marmellate e confetture;
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Torrone, Croccante;
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Gelati e decorazioni per dolci;
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Fibre vegetali e dietetiche
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Salumi e insaccati (es. bresaola, coppa, cotechino, mortadella, prosciutto cotto, speck, pancetta, salame, salsiccia, affettati di pollo/tacchino, würstel)
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Humburger;
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Carne in scatola/gelatina;
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Omogeneizzati;
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Piatti pronti o precotti a base di carne/pesce;
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Surimi;
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Latte in polvere, condensato o addizionato (es. aromi, fibre, addensanti, ecc.);
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Panna condita o aromatizzata;
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Yogurt alla frutta o con aggiunta di aromi /addensanti;
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Formaggi con aggiunta di aromi/addensanti;
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Creme, budini, dessert, panna cotta;
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Bevande a base di latte, soia, riso, mandorle;
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Preparati per minestroni o zuppe pronte o già miscelati;
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Patatine confezionate in sacchetto
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Purè istantaneo o surgelato;
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Frutta candita, caramellata, glassata;
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Frullati, mousse e passati di frutta;
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Farina e granella di frutta secca (es. cocco, mandorle);
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Bevande a base di frutta, latte, riso, caffè, ginseng, ecc.;
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Preparati in polvere (es. caffè, cioccolata, frappè, camomilla);
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Sciroppi per bibite e granite;
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Caffè e prodotti solubili;
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Birre da cereali consentiti;
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Bevande alcoliche addizionate;
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Margarine;
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Sughi pronti, salse e dadi;
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Mix di semi;
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Gelatina di pesce, colla alimentare, addensanti e aromi;
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Integratori alimentari;
Vietati
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Cereali e derivati : Frumento (grano), Orzo, Farro, Kamut, Segale, Monococco, Spelta, Tricale, Germe di grano, Crusca dei cereali vietati, Malto dei cereali vietati, Bulgur (boulgour o burghul), Couscous (da cereali vietati), Seitan, prodotti da questi derivati (es. farine, pane, dolci, zuppe, ecc.);
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Cioccolato ai cereali;
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Carne o pesce impanati (cotoletta, bastoncini, frittura di pesce, ecc.) o infarinati o miscelati con pangrattato (hamburger, polpette, ecc) o cucinati in sughi e salse addensate con farine vietate
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Piatti pronti a base di formaggio impanati;
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Latte ai cereali o biscotti;
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Yogurt al malto o ai cereali;
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Bevande a base di avena;
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Verdure miscelate con i cereali vietati;
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Verdure pastellate, impanante, o infarinate con ingredienti vietati;
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Frutta disidratata infarinata (es. fichi secchi);
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Bevande dei cereali vietati (es. orzo);
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Birra da malto d'rzo o di frumento;
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Besciamella con farine vietate;
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Lievito naturale o madre o acido.
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Per contaminazione si intende l’aggiunta di sostanza nocive, in questo caso il glutine, ad un prodotto alimentare che ne è naturalmente privo, in genere come conseguenza involontaria e accidentale.
Le contaminazioni possono essere distinte in:
- contaminazioni crociate, definite come le possibili contaminazioni dovute al contatto diretto o indiretto del prodotto senza glutine con quello con glutine lungo tutto il processo di produzione, dalle materie prime fino preparazione e al consumo finale.
- contaminazioni ambientali, quando la contaminazione è la conseguenza di non corretti comportamenti igienici durante la preparazione ed il consumo dei pasti.
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Per ovviare a tale problematiche durante la preparazione dei pasti in casa, basta seguire alcuni semplici suggerimenti:
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utilizzare ingredienti senza glutine;
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una volta aperte le confezioni dei prodotti, riporle in maniera che non si possano contaminare con altri prodotti contenenti glutine (ad esempio riporre la farina senza glutine in contenitori di plastica chiusi);
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in frigo, riponete tutti gli alimenti in contenitori sigillati e facilmente riconoscibili, specialmente per i preparati senza glutine;
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preparare le pietanze su superfici pulite e con pentole, stoviglie e posate pulite (meglio ancora con utensili dedicati). Sia il lavaggio a mano che in lavastoviglie garantiscono la rimozione del glutine;
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lavarsi sempre le mani prima di cucinare, soprattutto ogni volta che entrano in contatto con alimenti con glutine (es. farina);
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per la cottura di pietanze senza glutine non usare acqua di cottura che sia stata precedentemente utilizzata per cuocere alimenti con glutine (es. acqua della pasta);
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non friggere in olio precedentemente utilizzato per la frittura di alimenti con glutine;
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utilizzare carta da forno o fogli di alluminio su superfici che potrebbero essere state contaminate (ad esempio la piastra o la griglia del forno);
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è possibile utilizzare lo stesso forno per la cottura contemporanea di alimenti con glutine e senza glutine con qualche accorgimento: fate cuocere gli alimenti senza glutine sui ripiani più alti del forno, ricoperti con carta di alluminio e utilizzate la cottura in modalità statica. Se ciò non fosse possibile cuocete prima gli alimenti senza glutine e successivamente gli altri;
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se dovete preparare a casa degli alimenti con e senza glutine date sempre la precedenza alle preparazioni senza glutine;
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evidenziate tutti i prodotti senza glutine, sia nella dispensa, che in frigo che nel surgelatore, in modo che sia chiaro per tutti i membri della famiglia.
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Organizzate la dispensa in modo da tenere i prodotti senza glutine separati dagli altri, per evitare sia le contaminazioni che il rischio che si utilizzi il prodotto sbagliato;
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prestate attenzione anche durante il consumo dei pasti, ad esempio usate cestini del pane dedicati solo agli alimenti senza glutine e facilmente riconoscibili;
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La dieta senza glutine fuori casa
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Dal 2005 i celiaci hanno diritto ad avere un pasto senza glutine nelle mense scolastiche ed ospedaliere e in tutte le mense pubbliche, universitarie e aziendali, spesso anche private. Questo diritto (art. 4 della L.123/05) permette così ad ogni individuo di perseguire uno stile di vita senza limitazioni e discriminazioni. Inoltre consente a chi si ammala una corretta degenza in ospedale. Se vuoi avere maggiori informazioni vai al sito del Progetto Alimentazione Fuori Casa promosso dall'AIC e consultare le strutture convenzionate per i pasti fuori casa.
Fonti aggiornate ad ottobre 2015:
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Celiachia, impariamo a conviverci. Ministero della Salute, 2014;
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La malattia celiaca in medicina generale. U Volta e E Ubaldi, Pacini Editore S.p.A., 2009;
-
Lineamenti di dietoterapia e nutrizione clinica. G Vannozzi e G Leandro, Il Pensiero Scientifico Editore, 2009;
Le informazioni presenti in questo sito sono unicamente a scopo informativo e non intendono né offrire consigli personali né sostituirsi al parere del professionista curante. In caso di necessità rivolgersi sempre a personale qualificato.
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